L'Avvento






L'inizio dell’Avvento, nelle parole di Gesù, è una esortazione intensa ad avere gli occhi benaperti. Il verbo del testo sottolinea l’aspetto del guardare con attenzione. Un richiamo forte a non distrarsi perché ci sarà un ritorno di grande importanza. Tutto il senso dell’Avvento è proprio in questo momento che ha un valore preciso.
Non è uno dei tanti istanti della storia, ma IL MOMENTO, in cui Dio opera segni prodigiosi dentro ogni uomo, anche se alla fine dei tempi, i segni saranno anche visibili fuori, sperimentati da tutta l’umanità. Questo MOMENTO particolare che non è cronologico, non appartiene alla sfera dei tempi che comunemente vengono scanditi dagli orologi, uno dopo l’altro, tempi comuni. Questo momento è chiamato kairo,j, diremmo tempo speciale, denso, carico di energia che viene da Dio. È un momento tanto particolare che Gesù ce lo illustra con una parabola. È come… ci dice Gesù, rassomiglia a un padrone che affida la propria casa ai suoi servi, dando loro la possibilità di avere potere sulla gestione. Qui il discorso va fatto con molta chiarezza, perché applicato a noi si traduce in questo modo: voi siete servi che state gestendo una proprietà che non vi appartiene, anche se vi è stato dato un potere quale quello che ha il padrone. Quindi, attenzione, perché potreste cadere in un grande inganno: perdere nozione di essere servi e diventare padroni, per cui non vi sentite in dovere di aspettare alcun proprietario dei vostri beni! Capite l’importanza di questo accostamento: è come se ? Qui si tratta di prendere coscienza che il potere che abbiamo sulla realtà ci proviene da Dio. Rischiamo di appropriarci dei diritti di Dio e diventare noi i padroni dell’universo… Attenti! È il grido di allarme che lancia Gesù. Abbiate bene gli occhi aperti perché il vero padrone ritorna. In quel momento, che nessuno di noi sospetta, verrà e manifesterà tutto il suo potere, togliendolo ai servi che, davanti a questo rientro, capiranno che il loro presunto potere era stato dato solo in prestito. Dio vuole saggiare ognuno di noi, per vedere se il potere che ci è stato dato è sempre sotto il controllo di un vero padrone, oppure ce ne siamo appropriati abusivamente. Perché in questo caso, quando si riprenderà ciò che gli appartiene, selezionerà i suoi servi: quelli che hanno mandato avanti la casa secondo i suoi comandi, a costoro verrà affidato definitivamente il potere di Dio stesso, perché hanno operato secondo il volere del padrone. Gli altri, invece, saranno spogliati di ogni potere divino saranno schiavi di tutto un mondo fasullo, creato da loro.In tutto questo discorso, se avete notato, si parla anche di un portiere, che ha il compito di vegliare. Chi è questo portiere? È il custode, colui che non si addormenta mai e vigila. I servi non sono abbandonati a loro stessi, ma sono aiutati da chi ha gli occhi aperti sulla casa che appartiene al padrone. Questi occhi vigili, sono quelli di Cristo stesso, che oggi vive nello sguardo dei suoi pastori. La Chiesa di Cristo, che è il suo corpo, ha gli occhi sempre aperti e non crediamo che la poca visione o disattenzione di alcuni pastori possa diventare cecità di tutta la Chiesa. Il pastore supremo vigila nei suoi vicari! Ecco il senso dell’Avvento: un grido che ci sveglia dal sonno in cui ognuno di noi si sente padrone e non servo. Un grido lanciato dal Pastore Sommo che oggi risuona, per bocca dei suo ministri, alle orecchie dei servi. Questo tempo è denso di richiami, per non addormentarci. Si dorme quando perdiamo questa coscienza di servizio e acquistiamo la presunzione del padrone. Rubiamo a Dio i suoi beni, lo spogliamo delle sue vesti, utilizziamo l’immenso potere che ci ha dato per fare a modo nostro. Ma ciò – dice Gesù – avrà una fine, che tutti vedranno. Attenzione a lasciarci prendere dal sonno del potere, dell’usurpatore. Attenti a vivere da padroni e non al servizio gli uni degli altri. Avvento vuol dire, appunto, attesa di un avveni-mento. Mentre siamo in vita, questo avvenimento si ripete anno dopo anno, come in una prova per il giorno definitivo. La prova è quella di Betlemme: chi accoglie la madre incinta ? chi apre la porta al Signore che nasce ? Un saggi continuo per non addormentarci nei nostri sogni mondani, sentendoci padroni della nostra vita e di ciò che ci appartiene. Siamo servi, amministratori. Il Signore ce lo ricorda oggi per bocca del suo portiere. Anch’egli servo dell’unico padrone.

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